martedì, settembre 26, 2006

C'è un uomo paralizzato che vuole morire. C'è un altro uomo paralizzato che vuole vivere. La differenza fondamentale tra i due è che l'uomo che vuole morire non può. Lo straziante antagonismo tra questi due uomini sofferenti, entrambi a noi fratelli, è il perfetto riassunto di quanto separa l'etica religiosa da quella laica. La scelta individuale di sopravvivere diventa, per l'etica cattolica, un dovere, un obbligo anche per gli altri. Mentre la scelta di darsi la morte a causa dell'insopportbilità della vita, ovviamente, in nessuna maniera potrebbe tangere il desiderio di altri individui di vivere a oltranza. Allo stesso modo: il divorzio non costringe gli altri a divorziare, l'aborto ad abortire, le unioni tra omosessuali a diventare omosessuali...
La breve lista non vi sembri paradossale o provocatoria. E' perfettamente descrittiva di uno stato di fatto: l'etica religiosa tende ad estendere a tutti, anche a chi sia diversamente orientato, le scelte di una parte soltanto della società. L'etica laica consente ai singoli individui scelte difformi, senza impedire in alcuna maniera ai credenti di vivere e di morire secondo le loro convinzioni. L'uomo che vorrebbe morire non crede minimamente che il suo modo di vedere, e di soffrire, valga anche per gli altri. L'uomo che vuole vivere sappia, invece, che il suo modo di vedere è legge imposta a tutti. MICHELE SERRA

8 commenti:

Giangi ha detto...

Perfettamente d'accordo. Peccato però che in questo paese una discussione sul tema non porti mai da nessuna parte. ciascuno rimane sulle sue legittime posizioni e le cose non cambiano. La vera utilità è quella di riempire qualche pagina in più dei giornali e dare un po' di fiato ai Buttiglione o Capezzone di turno, che, in un dialogo tra sordi, non si incontreranno mai su una posizione condivisa...
Ma per fortuna l'Italia va avanti nonostante i governanti... Auguri!

Marco ha detto...

Incredibile, la penso esattamente come la Giorgia!!!

Parlando 2 secondi seriamente:purtroppo ha ragione Giangi, questo rimarrà un problema inrisolto ancora a lungo...

vex ha detto...

devo dire che ho le idee molto confuse in proposito, eppure quanto scrive serra non mi convince... Siamo sicuri di voler accettare che sia la disperazione a decidere in maniera definitiva della sorte di una persona? Perchè questa non è pietà, ma appunto resa di fronte alla disperazione di un'uomo... Se passa questo principio con che diritto possiamo salvare una persona dal suicidio? perchè violare la sua più che legittima decisione di prendere a schiaffi o arrendersi alla vita?
come possiamo, noi che non abbiamo vissuto la sua vita e le sue sofferenze sostituirci a lui e tenerlo in vita in spregio al suo dolore e alla sua disperazione? non so voi ma io non permetterò mai a nessuno di suicidarsi davanti a me, nè asseconderò mai una persona che intenda morire.
E' egoismo o altruismo? non lo so non è in questi termini che bisogna ragionare... e non mi convince il discorso sulla libertà di decidere, come si può credere che una persona in condizioni disperate sia realmente capace di intendere e di volere, soprtattutto su una decisione così definitiva?

Marco ha detto...

Non auguro a nessuno di doversi trovare in una situazione del genere e spero vivamente di non trovarmici... ma se malauguratamente dovesse capitarmi, io vorrei poter scegliere cosa fare della mia vita. Ciò non vuol dire che automaticamente vorrei l'eutanasia: semplicemente vorrei la libertà di poter scegliere. Cosa che ora non è possibile...

ceco ha detto...

condannato a vita a guardare il soffitto,essere solo con i propri pensieri...mi vengono i brividi a pensarci per 2 secondi...passarci decenni non credo sia vivere e nemmeno sopravvivere.. le mie sofferenze e quelle di tutte le persone che mi amano non possono cessare perchè qualcuno ha deciso per me. Qualcuno mi dice che devo tener duro e che è inconcepibile anche solo parlare di dolce morte...bah strana cosa l'etica.
e pensare che negli usa c'è la pena di morte e l'eutanasia è fuorilegge!penso che anche in italia molte persone favorevoli alla prima non vogliano la seconda.

ANNABET ha detto...

Personalmente sono convinta che la scelta dell'eutanasia dovrebbe essere "legalizzata", ma non sono d'accordo che si debba chiedere alla Chiesa di dare il suo benestare.
Pur non essendo un'esperta di teologia, so che uno dei fondamenti della nostra religione è quello di considerare la vita come un dono di Dio, per cui prezioso. E' compito della Chiesa tutulare tale dono. Un cristiano poi può scegliere come esser cristiano, non c'è nessuna imposizione. Credo che alla fine la nostra religione sia la più libera e una delle poche criticabili (come stiamo facendo) senza paura delle conseguenze. La Chiesa deve dire quel che pensa, ma non può imporlo come è successo, per esempio, al referendum sulle staminali. Poi è indubbio che in Italia ogni affermazione abbia maggior risalto che nel resto del mondo.

Marco ha detto...

Credo che nessuno pretenda il benestare della chiesa...
Il problema di fondo rimane lo stesso per tutti gli argomenti riguardanti questo tema: come hai fatto notare tu parlando del referendum, nel nostro paese l'influenza della chiesa è notevole. Ovvio tutti sono liberi di esprimere la propria opinione su qualsiasi tema, ma quando il vaticano esprime la sua opinione, inevitabilmente influenza una buona parte della popolazione (soprattutto tra le persone anziane...)...
Quindi credo che questa (come altre analoghe...) sia un "questione" che ci trascineremo ancora per un bel po'di anni senza trovare una soluzione.

ANNABET ha detto...

La Chiesa è criticabile su tutto e da tutti, ed è giusto così.
Il problema è che non è possibile esprimere la propria opinione su ogni tema, pensa che oggi ho sentito che a Berlino han deciso di cancellare una rappresentazione di Mozart perchè potrebbe offendere i musulmani... Mi domando ma in che mondo viviamo, se basta una scenetta o una vignetta a scatenare attentati e uccisioni?!?
Come notate sono bellamente uscita dal tema iniziale... se fosse un tema di italiano, voto 4.
Meglio che vada a mangiare... Betbaci