martedì, aprile 10, 2012

Padrini a casa nostra

Renzo Bossi si è dimesso dal Consiglio regionale lombardo. Non reggeva più lo sguardo sdegnato della Minetti.

Umberto Bossi si dimette. Tanto con quello che guadagna il figlio…

(Berlusconi non è più presidente del Consiglio, Fede è stato licenziato, Bossi si è dimesso: qualcuno deve aver trovato il genio della lampada)

Bossi è stato per venticinque anni un protagonista della vita politica italiana. Ce lo ricordano per umiliarci.

Dopo anni di eversione e razzismo, la Lega si gioca la credibilità per i soldi. È come rimproverare Jack lo Squartatore per l’alito cattivo.

Ora un triumvirato. E mo’ sono cazzi per Cartagine.

(Oggi tutti a dire che i leghisti sono ladri. Ma vi siete già scordati di quanto sono stronzi?)

Denaro pubblico ai figli del capo. Pare sia un’usanza celtica.

Si denuncia la sottrazione di denaro pubblico per l’istruzione di Renzo Bossi. Ma è palese che il fatto non sussiste.

(I soldi della Lega venivano destinati all’istruzione di Renzo Bossi. Ma quanti cazzo pensavano di averne?)

(Se cinque anni fa mi avessero detto che Renzo Bossi sarebbe stato la causa del crollo della Lega avrei risposto: “Grazie al cazzo!”)

Milioni di euro distratti per fare investimenti a Cipro e in Tanzania. Chissà Bossi cos’aveva detto veramente.

Indagine sulla Lega, spunta il nome di Berlusconi. Nella bibliografia.

(C’è chi si stupisce che in questa inchiesta sia coinvolto Berlusconi. È come meravigliarsi che dopo un terremoto si faccia il nome di Mercalli)

Berlusconi garantisce per Bossi. Rovinando tutta la suspense.

Renzo Bossi messo alle strette dagli inquirenti: “Firmi qui”.

A Trapani nuovo sbarco di clandestini. Ora però non cambiate discorso.

1 commento:

Marco ha detto...

hehe

con il Trota ed i leghisti i battutisti ci vanno a nozze in 'sti giorni :)