mercoledì, giugno 16, 2010

Fatta la legge...

La Gabanelli elenca qualche effetto della legge "bavaglio"...



Intanto, visto che siamo in Italia, "fatta la legge, trovato l'inganno"...
... col rischio che poi si pubblicherà veramente di tutto...


Il bavaglio: corsa all'acquisto dei
domini stranieri per aggirare la legge

Molti siti internet sono già pronti a pubblicare le notizie censurate in Italia.

Le legge bavaglio ieri è passata con un voto di fiducia al Senato. Ed entro luglio potrebbe essere approvata anche dalla Camera, e quindi essere promulgata. Da quel momento, quindi, non sarà più possibile conoscere i contenuti delle intercettazioni telefoniche che coinvolgono i potenti?
Assolutamente no. Perché la maggioranza non ha fatto i conti con la Rete. Con Internet. Perché nel momento in cui il bavaglio diventerà legge migliaia di file censurati in Italia saranno inviati agli spazi web esteri disposti a pubblicarli. E ai siti italiani non potrà essere impedito di pubblicizzare i link dove trovare le notizie censurate in Italia. Perché i link non sono considerati una pubblicazione, ma una “seganalazione telematica”.
Con una sostanziale differenza, però, rispetto a quanto avviene al momento in Italia. Sul web, infatti, in questo modo finirà di tutto: anche quelle notizie che violano la privacy e che per ora non vengono pubblicate dai giornali italiani.

L’Idv e Aliberti hanno già comprato dei domini esteri
Non a caso l’Italia dei Valori ha già acquistato tre domini internet, registrati in Belgio, Stati Uniti e Gran Bretagna, per pubblicarci sopra ciò che in Italia non si potrà scrivere.
E anche la casa editrice Aliberti il 16 giugno aprirà lo spazio web www.nessunbavaglio.info. Una vera e propria testata giornalistica in grado di pubblicare ciò che in Italia è censurato.

Disponibili molti media stranieri
E poi ci sono molti media stranieri che hanno già dato la disponibilità a ospitare le notizie che da noi saranno censurate. Uno di questi è lo spagnolo El Pais.
Un altro è il sito di Reporters sans frontieres. Jean Francois Julliard ha, infatti, assicurato che “non appena il disegno di legge sulle intercettazioni sarà approvato, il nostro sito sarà disponibile ad accogliere tutti quei documenti che non saranno più legali da voi”.
E poi è disponibile anche Wikileaks, il sito definito “la Cia del popolo”, che lo scorso aprile pubblicò il video di un attacco americano a Baghdad in cui morirono 12 civili.

“Le notizie pubblicate all’estero potranno essere riprese”
E cosa potranno scrivere i giornali italiani delle notizie pubblicate sui siti esteri?
La risposta la dà Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale a Il Fatto Quotidiano: “Se la notizia sulla casa di Scajola fosse stata pubblicata all’estero i giornali italiani avrebbero potuto riprenderla.
La stampa ha il diritto di informare, una norma che vietasse di dare la notizia, sarebbe incostituzionale”.
Un esempio: il tale portale di news riporta che secondo un’intercettazione telefonica la casa di tale uomo politico sarebbe stata pagata da terzi.

11 giugno 2010
da ilsalvagente.it

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