giovedì, marzo 04, 2010

Condanne troppo brevi..


97 coltellate, 9 anni
di Massimo Gramellini

Omar di Erika & Omar è uscito ieri dal carcere. La stessa sorte toccherà a Erika fra due anni. La pena tende alla rieducazione del condannato e tutti hanno diritto a una seconda chance, anche gli assassini (ma esclusi gli assassinati). Una conclusione comprensibile, se la mattanza di Novi risalisse al 1981 o almeno al 1991. Invece porta la data del 21 febbraio 2001. Appena nove anni fa. Può correre così in fretta l’ansia di chiudere col passato? Abbiamo già dimenticato? Ripassiamo, allora.

Il 21 febbraio 2001, nella villetta di Erika, Erika e Omar tendono un agguato alla madre di lei, massacrandola di coltellate. «Erika cosa fai? Erika ti perdono», grida la donna, ma è inutile, quelli continuano a colpire: «Muori! Muori!». Gianluca, 11 anni (11 anni!), sente le urla e accorre, ma quando vede la scena scappa al piano di sopra, dove lo raggiungono i primi colpi. Con le poche forze rimaste si rifugia in bagno. Omar lo prende per le braccia, Erika per i piedi e tentano di annegarlo. «Lasciatemi stare! Perché mi fate questo?». Provano a dargli da bere del topicida, ma il bimbo si ribella e con la forza della disperazione afferra uno dei coltelli. Erika gli spiega che è colpa di Omar, lo invita a fidarsi di sua sorella. Ma appena il bimbo si fida, lei lo disarma e Omar lo finisce a coltellate. In tutto ne verranno vibrate 97. Basta una decina d’anni per ripulire quel sangue? La giustizia dovrebbe essere rapida nel giudicare, non nel saldare i conti. Lo scarto fra la brutalità del gesto e la velocità del perdono è troppo forte per non sembrare inaccettabile.

4 marzo 2010
editoriale su LaStampa
da vivicentro.org

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