martedì, aprile 08, 2008

ahhpperò... tasse leggere e sopportabili

Sulle pareti del bus il confronto delle buste paga
di Claudio Pasqualetto


C'è il lordo, il netto ma soprattutto c'è il netto spendibile. La crisi della quarta settimana affonda le sue radici proprio in quest'ultima voce ed è da qui che il Comitato Pmi di Unindustria Venezia ha deciso di partire con una campagna di informazione sui salari che punta ad ottenere impegni chiari e date certe. I numeri, elaborati sulla base di dati Ocse, parlano da soli. A parità di costo lordo per l'azienda, 2.400 euro al mese, nelle tasche di un lavoratore italiano arrivano 1.298 euro; in quelle di uno di uno spagnolo 1.466; di un inglese 1.582; di un irlandese 1.865. Ma è una sorta di netto fittizio perchè nel quotidiano il lavoratore italiano e la sua famiglia incrociano altre tasse sotto forme diverse.Lo studio realizzato per l'occasione ha calcolato che mediamente ogni mese se ne vanno altri 199 euro per l'Iva sui vari acquisti e pagamenti; 103 tornano allo Stato sotto forma di accise su una spesa mensile di 150 euro di benzina; altri 90 sono assorbiti dalla voce tasse ed accise delle bollette. Infine ci sono le imposte governative: bollo auto, Ici, sigarette, alcolici, pratiche amministrative ed altro ancora. Tirata la somma a fine anno e divisa per 12 fanno 60 euro. Ciò significa che se l'azienda in Italia spende 2.400 euro per un dipendente, la somma spendibile che lo stesso dipendente ha realmente a disposizione si ferma a 796 euro. «In sostanza - sintetizza Massimo Codato, presidente della Pmi di Unindustria Venezia - solo il 30,1% del costo del lavoratore ritorna nel circolo dell'economia, il restante 69,9 finisce in tasse. Quando si parla di competitività bisogna conoscere bene tutti i numeri».Partendo da questi numeri e con una spesa di 15mila euro, il Comitato Pmi ha piazzato 200 maxipannelli pubblicitari su altrettanti bus di linea in circolazione a Venezia e provincia per l'intero mese di aprile per fare chiarezza sui salari. «Chiediamo a chiunque venga eletto - spiega Codato - impegni a soprattutto date precise. Noi pensiamo che il gap che penalizza i lavoratori italiani possa essere superato senza incidere sui costi dello Stato, ma semplicemente detassando straordinari e premi di produzione. Il ritorno sarebbe importante per un rilancio dei consumi, vitale in un'economia oggi asfittica». Codato spiega anche perchè l'iniziativa parte dalle Pmi. «È il tema più sentito dalle nostra aziende – dice – perchè la competitività si costruisce attraverso la produttività e un'azione di questo tipo ne creerebbe i presupposti. La lotta di classe, come qualcuno la intendeva, appartiene al passato, nelle Pmi la conflittualità è al minimo ed i problemi sono condivisi. Se oggi si dovesse fare una nuova legge Tremonti, anzichè a capannoni e macchinari bisognerebbe destinare i fondi al capitale umano. È alla sua tutela che guarda la nostra iniziativa».«È importante soprattutto dare trasparenza alle cifre – aggiunge Luca Cielo, presidente regionale delle Pmi di Confindustria – imprenditori e dipendenti nelle nostre aziende lavorano fianco a fianco ma non è facile spiegare il pesante gap fra costi e salario reale».Giuseppe Morandini, vicepresidente di Confindustria, ricorda che negli ultimi dieci anni il costo del lavoro per unità di prodotto in Italia è cresciuto del 28%, in Francia del 16%, in Germania solo dello 0,1%. «O accorciamo queste distanze - ammonisce - o non ce n'è per nessuno; detassare straordinari e premi potrebbe essere un primo passo». Più cauto il sindacato. «Il tema è importante e ce ne stiamo occupando da tempo – ricorda Lino Gottardello, segretario della Cisl veneziana – ma non può essere liquidato con uno slogan. Detassare può essere una tappa ma contemporaneamente bisogna mettere sul piatto la più ampia questione del Welfare ed in particolare non bisogna perdere terreno sulle pensioni. Oltre ai pannelli sui bus serve la certezza di un tavolo istituzionale».8 Aprile 2008

da Il Sole 24 Ore

1 commento:

Marco ha detto...

letto solo ora...

il 30,1%?!?!?!?

... *#@+*@ç*#@+*@ç*#@+*@ç ....

La soluzione proposta poi riguarda "molto" la maggioranza di noi: sono famosi gli "staordinari e i premi produzione" per i lavori a partita iva...