venerdì, febbraio 22, 2008

Come San Tommasso, non ci credo se...

Studio italiano pubblicato sul Journal of Sexual Medicine
L'ispessimento della parete vaginale osservato con un'ecografia
"Fotografato il punto G
Ecco il centro dell'Eros femminile"
Il professor Jannini: "E' una variabile anatomica, che non tutte le donne hanno"


Sfuggente per definizione. Un mistero ben nascosto nella pieghe della mente, ma anche in quelle del corpo. Un mito o una chimera per chi nutre dubbi sulla sua esistenza e per tutte quelle donne che sono convinte di non averlo. Ora il punto G, la centrale del piacere femminile oggetto di disquisizioni pluriennali, è stato "fotografato".

L'area considerata fondamentale per raggiungere l'orgasmo vaginale è localizzata in un punto preciso, sotto forma di un piccolo ispessimento della parete che divide la vagina dall'uretra: lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Sexual Medicine, una delle pubblicazioni di riferimento per la sessuologia, condotto dal professor Emmanuele A. Jannini, dell'Università dell'Aquila. Una ricerca che può suonare anche come una condanna: solo le donne che hanno questa particolarità anatomica possono provare l'orgasmo vaginale, le altre no.

Jannini ha osservato per la prima volta quest'area specifica su un campione di donne attraverso un semplice strumento usato per esami di routine, come l'ecografia transvaginale. "Per dirla con Freud, l'anatomia è il destino, per cui l'aspetto anatomico suggerisce che avere o meno il punto G è una condizione congenita", spiega il docente.

Il professore, che insegna Sessuologia medica all'Aquila, il punto G lo studia da anni (be, non solo lui...). Il primo a descriverlo fu un ginecologo tedesco, Ernst Grafenberg, negli anni '50, ignaro di aver contribuito alla creazione di un mito inseguito e dibattuto nei decenni a venire.

Già nel 2002, in un lavoro pubblicato su Urology, Jannini e colleghi avevano sostenuto l'esistenza del punto nevralgico dell'eros femminile, scoprendo in un campione di donne in premenopausa, all'interno della vagina, numerose ghiandole di Skene, la cosiddetta prostata femminile: una prova a sostegno dell'affinità dei meccanismi che regolano l'orgasmo maschile e femminile.


Quello studio fu il punto di partenza, ma questo è "totalmente nuovo" spiega Jannini, "e dimostra che il punto G è fotografabile, visibile e misurabile. Ed è una variabile anatomica, che alcune donne hanno, altre no, senza che questo voglia dire che sono malate o penalizzate", ci tiene a specificare.

La ricerca è stata condotta su un gruppo di venti giovani donne. Osservando con l'ecografia transvaginale l'anatomia interna, è stato visto che le donne che dichiaravano di avere orgasmi vaginali avevano una conformazione più ispessita della parete fra uretra e vagina. Il punto G, spiega Jannini, "è formato da diversi tipi di tessuti, che comprendono la parte interna del clitoride, corpi cavernosi come quelli del pene, le ghiandole di Skene e nervi che utilizzano gli stessi fattori biochimici dell'eiaculazione maschile".

Alcune donne presentano, quindi, questa variabile anatomica, altre no. Ma oltre alle "escluse", anche diversi specialisti continuano a dubitare dell'effettiva esistenza del punto G, che qualcuno, in uno studio di qualche anno fa, è arrivato a definire un "Ufo ginecologico".

Secondo alcuni scienziati, l'ispessimento nella parte anteriore della vagina è solo da mettere in relazione con le dimensioni del clitoride. Secondo altri, il punto G potrebbe esistere anche nelle donne che non provano l'orgasmo vaginale. Per altri ancora, la capacità di provare questo tipo di orgasmo sarebbe solo questione di allenamento.

"Per anni si è preferito fare un dibattito basato su opinioni, mentre si rimane indietro sullo studio scientifico di questa parte anatomica" ribatte Jannini. E aggiunge: "Spero che questi dati contribuiscano a pacificare, a far finire un dibattito che è soprattutto politico, su un argomento che ancora oggi scandalizza".
da repubblica.it
(
20 febbraio 2008)


Due ecografie a confronto:
a sinistra quella di una donna che dichiara di non provare l'orgasmo vaginale,
a destra quella di una donna della stessa età che dice di averlo

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per l'etichetta: "NEWS UTILI" eehheeheheheheh

Marco ha detto...

hehe, "notizie assurde" non era consono

Anonimo ha detto...

Esimie utenti di questo blog, siete pregate, per ragioni puramente scientifiche, al fine di redarre una statistica il più ampia possibile, di indicare se avete orgasmi vaginali o clitoridei. In questo modo sarà possibile determinare quanta percentuale della popolazione possiede il punto G. Ovviamente nel caso di dubbi si procederà con suddetta ecografia.
Cordialmente,
prof. Jannini

P.S. siamo già a conoscenza di Sara grazie al suo indirizzo email
P.P.S. nel caso non ci siamo dubbi ma l'utente desideri comunque un esame approfondito, esso verrà eseguito nei nostri centri diffusi su tutto il territorio italiano.
P.P.P.S. Se non avete orgasmi...o cambiate ragazzo o mollatela di più!!

Sara ha detto...

Gentile Prof. Iannini, io non le ho mai dato il mio indirizzo e-mail, come fa a conoscerlo?
Non avrà per caso parlato col mio amico Giangiacomo?

Anonimo ha detto...

No, no, non ho parlato col suo amico Giangiacomo, che tra l'altro non sapeva nulla della mia ricerca, sebbene la si stia conducendo in parallelo (o almeno spero...che sia diventato fricchettone??)