Licenziata dalla procura di Milano per aver totalizzato oltre mille giorni di malattia in tre anni
MILANO - Licenziata per assenteismo. Un'impiegata della procura di Milano è stata cacciata dal Tribunale per aver totalizzato ben 1.080 giorni di malattia in tre anni. La storia della signora N., che ha abbondantemente superato i 50 anni, è ricca di episodi curiosi: arriva a palazzo di Giustizia nel 2004 e pochi mesi dopo si rompe una gamba lungo il tragitto che da casa la porta al lavoro. Tutto certificato dall'Inail.
La convalescenza è esageratamente lunga: la donna si ripresenta al lavoro sette mesi dopo, a febbraio 2005. Dopo un mese, si dice di nuovo ammalata e da qui in poi dolori diffusi, mal di schiena e mal di testa, sospetti di bruttomale. Ma l'ultima chicca è un'imprevista quantomeno strana gravidanza,a cinquant'anni suonati.
I mesi passano e della signora N. non c'è traccia. A palazzo di Giustizia calcolano circa 1.080 giorni d'assenza e così parte la lettera di licenziamento. Parte, ma non arriva perché non c'è nessuno a riceverla, mentre a settembre il suo licenziamento è già cosa ufficiale anche al Ministero. La raccomandata ritorna in Procura e per comunicare alla signora N. il congedo, l'ufficio del personale deve mandare i carabinieri. Ancora una volta non si presenta nessuno alla porta. Così passano ancora altri giorni per far finire la vicenda. Ma la vicenda non è finita qui visto che la signora avrebbe tutta l'intnzione di rivolgersi a un avvocato.
10 ottobre 2007
da libero.it
da libero.it
Ma con che faccia ha il coraggio di presentar ricorso?!?!!??
1 commento:
ehehe nel mio caso era la Questura... comunque poco cambia...
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