Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha espresso soddisfazione per l'odierno voto del Parlamento europeo a favore di una nuova direttiva finalizzata a lottare contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. L'assemblea di Strasburgo ha approvato oggi con 612 voti favorevoli e soli 12 contrari (21 gli astenuti) la proposta della Commissione che avrà un impatto cruciale sull'economia europea. La direttiva tutelerà meglio gli interessi dei creditori - nella maggior parte dei casi si tratta di piccole e medie imprese - pur nel pieno rispetto dell’autonomia contrattuale. Gli enti pubblici saranno tenuti a pagare entro 30 giorni, altrimenti pagheranno interessi di mora al tasso dell’8%. Si prevede che grazie a questo provvedimento le imprese vedranno aumentare di 180 miliardi di euro la liquidità a loro disposizione.
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In base alle nuove disposizioni della direttiva:
- gli enti pubblici devono pagare entro 30 giorni (o - solo in circostanze del tutto eccezionali - entro 60 giorni) i beni ed i servizi che hanno acquistato dalle imprese.
- le imprese devono regolare le fatture entro 60 giorni, a meno che non abbiano espressamente concordato altrimenti e ciò non costituisca una condizione manifestamente iniqua.
- le imprese hanno il diritto di esigere il pagamento degli interessi di mora e di ottenere altresì un importo fisso minimo di €40 a titolo d’indennizzo dei costi di recupero del credito. Esse potranno comunque esigere anche il rimborso di tutti i costi ragionevoli incorsi a tal fine.
- il tasso di legge applicabile agli interessi di mora viene aumentato e portato ad almeno 8 punti percentuali al disopra di quello di riferimento della Banca centrale europea. Non è consentito agli enti pubblici fissare tassi inferiori per gli interessi di mora.
- per le imprese diventa più facile contestare in tribunale termini e pratiche manifestamente inique.
- viene garantita una maggiore trasparenza: gli Stati membri saranno infatti tenuti a pubblicare i tassi applicabili agli interessi di mora, rendendoli così più accessibili per le imprese.
- gli Stati membri vengono incoraggiati a redigere codici di pagamento rapido
- gli Stati membri hanno la facoltà di mantenere o adottare leggi e regolamenti contenenti disposizioni più favorevoli ai creditori rispetto a quelle stabilite dalla direttiva.
La prossima tappa
La direttiva deve essere recepita negli ordinamenti nazionali entro 24 mesi dalla sua adozione.
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2 commenti:
Se viene recepita immediatamente dallo Stato mi immagino che casino salterà fuori con il patto di stabilità...
ci sono comuni che rimandano i pagamenti per non sforare!
Sarebbe la legge più coerente per dare fiducia alle aziende,
ma purtroppo i risvolti sarebbero devastanti per l'amministarzione pubblica, e come al solito la legge è fatta per essere ingannata.
Simo e dobbiamo restare un popolo BUE!!!
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