sabato, marzo 12, 2011

la Nonna che spacca

uahahahahahah, sta nonna si che è gggggiovane e parla troppo da ggggggiovane!!


Ecco un "utile" consiglio su come recuperar un cd rovinato!

Gli sgami della nonna - I cd sfunnati
http://www.youtube.com/watch?v=krwfDvU0Bws


Son una decina di video: ve li posto uno a settimana

Foto della settimana


Gruppo delle Grigne
20 maggio 2007

Gruppo delle Grigne, in particolare ci troviamo sulla Grigetta (2177mt), dopo aver percorso la Cresta Segantini; i nostri amici stanno percorrendo le ultime lunghezze di corda per raggiungerci in cima, sullo sfondo "Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno...", sempre molto bella la Grigna...
Alessio

venerdì, marzo 11, 2011

Calciatore masochista

Il genio: si da un pugno da solo x far espeller l'avversario :D

Ma siam davvero così "scarsi"?

.... a sentir i coniugi della compa direi di no


Uomini e casalinghi? No, grazie
Tre su quattro non puliscono mai

Rispetto a una generazione fa, bisogna riconoscerlo, di strada ne hanno fatta. Eppure non basta ancora. Mentre le donne si sono davvero trasformate, conquistando tanti ambiti di competenza fino a un paio di decenni fa riservati ai soli uomini, i maschietti continuano a mostrarsi refrattari alle faccende domestiche, tanto umili quanto indispensabili. A parole sono disponibili a dare una mano e a percorrere la ripida via della parità di diritti e doveri nelle faccende domestiche, ma alla prova dei fatti ancora refrattari a pentole, ferro da stiro e aspirapolvere. Anzi: tre su quattro in casa non riordinano neppure.
E' questa l'impietosa fotografia dei "casalinghi" italiani mostrata dall'Eurispes nel rapporto Italia 2011. Eppure in linea di principio gli uomini sembrano pronti a tutto: il 96,6% è convinto di non avere alcun problema a cimentarsi con pentole e mestoli, la maggioranza si dichiara abbastanza (34,2%) o molto (51,4%) pronto a farsi carico di tutti i doveri legati alla necessità di ripartire equamente i compiti che riguardano la cura dei figli, il 45,8% in totale, dichiara che la donna non dovrebbe mai rinunciare alla sua crescita professionale, neppure quando ha dei figli. Eppure è significativo il fatto che il 62,3% del campione sostiene che vi siano faccende domestiche per le quali le donne sono più portate rispetto agli uomini.

Ancora più eloquenti sono i dati che riguardano le abitudini quotidiane di cui gli uomini sono pronti a farsi effettivamente carico. Gli uomini italiani, ad esempio, spesso (35,6%) o sempre (25,8%) raccolgono il sacchetto dei rifiuti e lo portano fuori. A tavola,accettano al massimo di stendere la tovaglia (53,2%), mentre il 32,9% prova a cimentarsi ai fornelli, ma esclusivamente come hobby: solo per il 7,9% del campione si tratta di un'abitudine fissa. Ancora inferiore appare la percentuale di coloro che, dopo il pranzo e la cena, sono disposti a lavare i piatti (31,7%). Va unpo' meglio con la spesa: andare al supermercato è un compito che i signori maschietti si accollano con piacere nel 46,8%, mentre sono meno propensi a dedicarsi a riordinare e a fare pulizia: solo il 23,7% sostiene di dedicarsi spesso (15,6%) o sempre (8,1%) alle pulizie, sebbene il 27,5% di essi dichiari di riassettare gli ambienti mettendo in ordine la casa. Quanto ai piccoli gesti quotidiani, solo il 33,2% dichiara di rifarsi il letto la mattina, e ancora meno sono quelli che si incaricano di far partire abitualmente la lavatrice (19,4%) Quanto poi alla nobile arte dello stiro, vi si cimenta con perizia appena il 12,8%.

Eppure c'è una mansione in cui gli uomini del Bel Paese vanno forte: le riparazioni. Per questo item di risposta le percentuali salgono infatti al 50,5% tra coloro che assolvono tale incombenza spesso (25%) o sempre (25,5%). Insomma, non sarà il massimo, ma è pur sempre un punto di partenza.

31 gennaio 2011
da tgcom.mediaset.it

giovedì, marzo 10, 2011

SO, IT DOES EXIST!

Perpetual motion describes hypothetical machines that operate or produce useful work indefinitely and, more generally, hypothetical machines that produce more work or energy than they consume, whether they might operate indefinitely or not. (source, wikipedia)

(Ceco's hint)

"Scusi, ha visto passar dei gatti" maooooo

Saraaaaaaaaaa :D

Incontri ravvicinati: il gatto
chiede indicazioni stradali



"Scusi, ha visto da che parte sono andati i miei amici?" "Di là." "Grazie."
Una conversazione di per sé comune e normalissima, che diventa però quasi magica e surreale quando i protagonisti, come nel caso di questo video già cliccatissimo su YouTube, sono un uomo e un felino.
In uno scenario innevato, tre gatti corrono verso il bosco. Il quarto, in ritardo, si ferma perplesso e guarda l'uomo, come per chiedergli da che parte siano andati gli altri. Con grandissima naturalezza, lui gli indica la direzione da prendere. E il micio parte per raggiungere i suoi compagni

21 febbraio 2011

Per la serie... INSGAMABILI

3 marzo 2011

http://www.corriere.it/politica/11_marzo_03/ruby-berlusconi-prove_36423184-4591-11e0-be93-d37b38d5ef64.shtml

10 marzo 2011

http://www.corriere.it/politica/11_marzo_10/ruby-ilfatto-anagrafe_ae74e6da-4af3-11e0-9e9a-b429a0ac9415.shtml

Dedica finale a tutti i corruttori che rendono il nostro paese una vergogna internazionale (dopo 8 minuti e 44 secondi)...

http://www.youtube.com/watch?v=_Bh-OABOjko

Casa più cara del mondo

Lusso - L' edificio progettato da due fratelli. All' interno palestre, cinema e ristorante privati. Su 84 appartamenti ne sono già stati venduti 50
A Londra la casa più cara del mondo
«One Hyde Park», un attico costa 159 milioni.
I condomini? Sceicchi, russi e cinesi

«One Hyde Park». Meglio prendere confidenza subito con questo indirizzo londinese, all' angolo con Knightsbridge, la strada di Harrods, e in faccia al parco. Zona di prestigio e di shopping compulsivo. Se capita, vale la pena di dare un' occhiata alla casa più cara al mondo, appena inaugurata con vip e champagne a fiumi. Il mercato immobiliare ha una sua pazzia incontrollabile. E inspiegabile. Sembra che tutto crolli. Sembra che a Londra le quotazioni siano in picchiata. Sembra che ci sia l' austerità a frenare gli appetiti, i vizi. Poi ti accorgi che qualcosa gira alla rovescia. Lusso? Dire lusso è riduttivo. Qualche cifra, tanto per farsi girare la testa: 30,48 centimetri quadrati di un appartamento in «One Hyde Park», più o meno un libro o un quaderno, un fazzoletto o un iPad, valgono seimila sterline, per essere precisi (al cambio di ieri) 7.082,94 euro. E se 30,48 centimetri quadrati, che nel sistema delle grandezze in vigore in Inghilterra significano un piede, toccano certe vette è facile immaginare che cosa costi un monolocale: bisogna firmare un assegno di 6 milioni e 500 mila euro. Se poi si vuole esagerare con l' attico, ma al mondo non sono tantissimi che se lo consentono, si sfonda il muro della ragionevolezza: 135 milioni di sterline che sono 159 milioni di euro. Signori, ecco l' ultimo sbalorditivo eccesso londinese: «One Hyde Park» è un condominio di 84 appartamenti, modernissimo ma neppure speciale a vedersi, l' archistar Richard Rodgers non l' ha mica progettato per dare troppo nell' occhio. Un po' di discrezione, quieto e semplice. Però lo sceicco Hamad al-Thani, primo ministro del Qatar si è preso uno degli attici (quelli da 159 milioni di euro). E con lui non hanno battuto ciglio dinanzi alle quotazioni alcuni ricconi russi, un paio di americani, altrettanti canadesi, diversi mediorientali e, new entry, i cinesi ai quali i capitali non mancano. Certo, i materiali sono particolari: dal legno, al marmo, ai vetri c' è il meglio del meglio. Poi i condomini hanno le palestre private, il cinema e il ristorante solo per loro, ed è un ristorante ultrastellato, di uno degli chef più alla moda pronto a servire anche nell' intimità dell' appartamento. Ma i prezzi sono davvero da record, la media è di 80 milioni di euro. Eppure delle 84 regge in vendita, cinquanta sono state piazzate. E sulle altre, le trattative sono i corso. I giovani fratelli Nick e Christian Candy se la godono. Sono loro che hanno vinto la scommessa, si sono aggiudicati il diritto di edificare, in tasca gli è rimasto qualcosa come un miliardo di sterline. Hanno gli affari nel sangue: cominciarono per caso, nel 1995, chiedendo alla mamma il prestito di 6 mila sterline per arrivare a comperare una casetta con una sola camera da letto, dalle parti di Earls Court, a metà fra Chelsea e Holland Park. E fu subito chiaro che il fiuto non mancava alla coppia di ragazzi. Un passetto alla volta e ora sono gli imprenditori immobiliari più potenti di Londra. Dopo «One Hyde Park», i Candy concentrano le loro fantasie su «Chelsea Barracks», ex quartiere generale dell' esercito comperato per 900 milioni di sterline. È il progetto che vede coinvolto il governo del Qatar ma, soprattutto, che sta a cuore del principe Carlo. Oltre che un buon naso per il business i due fratelli hanno indubbie capacità di relazione. Due sponsor così, due case reali, altrimenti, non li avrebbero mai trovati.

Le altre nel mondo
- «One Hyde Park»: 7.000 Euro il prezzo per 30,48 cm quadrati di un appartamento
- New York: Il Plaza Hotel di New York è stato recentemente ristrutturato e trasformato in «condo-hotel»: per un attico i prezzi si aggirano intorno ai 5.500 dollari al piede quadrato, pari a 42.400 euro al metro quadrato
- Mosca: Nel condominio di lusso Vienna House Plyushikha, in centro a Mosca, una casa di 1.500 mq è in vendita a 30 milioni di euro. Negli ultimi anni i prezzi sono aumentati del 30%
- Tokyo: A Ginza, l' esclusivo quartiere dello shopping di Tokyo, il costo degli appartamenti è arrivato a sfiorare l' astronomica cifra dei 90 mila euro al metro quadrato

21 gennaio 2011
da archiviostorico.corriere.it


Ecco la photogallery:
http://foto.ilsole24ore.com/Casa24/casa-vacanze/2011/oner-hyde-park/oner-hyde-park_fotogallery.php

La casa più cara del mondo sta roba?!?!?!?! Ci saranno migliaia di case più bell nel mondo in cui sbattere tutti quei soldi!

mercoledì, marzo 09, 2011

Mostra fotografica a Brione

Il mio collega appassionato di fotografia, espone una delle sue alla mostra che si svolgerà questo weekend a Brione


La foto è questa:

e vi ricordo che qui accanto nel blog c'è sempre il link per andar a veder il suo sito SCATTURANDO in cui raccoglie tutte le immagini che scatta nelle sue uscite tra "monti e mare".

Il pilota... senza brevetto

Che bello scoprire ste cose


La storia - Ha cominciato facendo il fotografo: poi ha imparato sui simulatori
«La mia vita di pilota senza brevetto»
Svedese, ha falsificato la licenza:
13 anni ai comandi degli aerei, anche di Air One


BERLINO — Come è capitato a molti, Thomas Salme da bambino sognava di diventare un giorno pilota d'aerei. Ma, come succede sempre a molti, non arrivò mai ad avere un brevetto per guidare aerei passeggeri. Nato nel 1969, negli Anni Ottanta frequentò una scuola di volo nel suo Paese, la Svezia: arrivò però solo a ottenere il brevetto di guida di un monomotore. Ciò nonostante, per 13 anni ha condotto velivoli di linea carichi di passeggeri, tra il 1997 e il 2006, per l'italiana Air One. Il fatto è che il lavoro per il quale ha studiato è quello di fotografo: con sede a Civesio di San Giuliano, alle porte di Milano.

Nei giorni scorsi, Salme ha raccontato la sua storia di pilota-pirata al settimanale tedesco Focus: è una beffa che dovrebbe fare preoccupare le compagnie aeree e le autorità di volo. Con qualcosa più di un'infarinatura sulle tecniche di volo, vide la grande occasione di migliorarsi quando un amico, tecnico nel centro di addestramento dei piloti della scandinava Sas, gli propose di provare i simulatori sui quali i piloti veri si formano e si aggiornano. Di notte, di nascosto, per più volte Salme si sedette ai comandi delle macchine simulatrici. «Per un anno e mezzo — ha detto a Focus — mi sono esercitato per due o tre ore, una ventina di volte». Ottenendo un'ottima preparazione, si direbbe.

Nel 1997, volle giocare la sua carta. In Europa non esiste una licenza unica uguale in tutti i Paesi per stabilire chi ha le competenze per portare un aereo passeggeri: «Una compagnia con sede in Italia non sa come sono fatte quelle svedesi», ha detto al settimanale tedesco. Così, Salme decise — «una pazza idea» — di approfittare della falla: fece un copia-incolla di una licenza svedese, ci mise il nome e presentò la sua candidatura a Air One. La compagnia italiana gli fece un test di simulazione di volo, qualcosa a cui era più che preparato. Lo superò, fu assunto e iniziò a volare come secondo. Tre anni dopo fu promosso capitano. Da allora ha volato per oltre diecimila ore portando passeggeri ovunque. Nel 2006, ha lasciato Air One. Secondo l'azienda dopo una richiesta di chiarimenti sulla sua licenza. Fatto sta che poi è passato prima all'inglese Jet2 e quindi all'olandese Corendon. Proprio mentre stava per salire a bordo di un Boeing 737 di quest'ultima — destinazione la capitale turca Ankara — lo scorso marzo la polizia lo ha arrestato.

Salme ha immediatamente confessato e, nei giorni scorsi, un tribunale olandese gli ha inflitto una condanna leggera: duemila euro di multa e la sospensione dai voli per un anno. La corte gli ha lasciato aperta la possibilità di superare in futuro una serie di test e di esami per diventare un pilota certificato e con licenza: durante la sua più o meno onorata carriera, infatti, non ha mai avuto incidenti. L'illegale, però, probabilmente non coglierà l'opportunità: «Gli è bastato», dice la sua avvocatessa. Continuerà a fare il fotografo, in fondo la sua passione vera. Le aerolinee, in compenso, hanno scoperto di avere un problema.

3 maggio 2010
da corriere.it


Qui l'intervista al "falso" pilota:

Il vostro amato Severgnini

.


dice cosi'.

Io sottoscrivo questa risposta.


.

Meridiana... "prende il volo" a breve

Meridiana in crisi si dimezza:
900 posti in meno

L'inizio della fine è stata l'acquisizione di Eurofly nel 2007. I sindacati: "E' il prologo della più grave crisi industriale di sempre in Sardegna"

Chi sperava in un atterraggio d’emergenza, una planata dolce tra le nubi della crisi, è stato clamorosamente smentito. Meridiana è a corto di carburante e per evitare il disastro lascia a casa la metà del personale. Zavorrata da perdite, debiti e una gestione non esattamente brillante, la seconda compagnia aerea italiana dopo Alitalia ha recapitato ieri le lettere di messa in mobilità, anticamera di un possibile licenziamento, a 910 dei circa 2000 dipendenti.

C’era da aspettarselo dopo che un mese fa i vertici della società guidata dall’amministratore delegato Massimo Chieli, in carica da meno di un anno, avevano presentato un nuovo piano industriale definito “lacrime e sangue”. Più della metà dei tagli sono concentrati in Sardegna, nella zona di Olbia, sede storica del gruppo. I guai di Meridiana si abbattono quindi su una regione già in grave difficoltà sul fronte dell’occupazione. E tra i sindacalisti c’è chi, come Marco Bardini, segretario della Uil in Gallura, arriva a definire i licenziamenti annunciati ieri come il prologo della “più grave crisi industriale di tutti i tempi in Sardegna”. La procedura di mobilità riguarda 84 piloti, 520 assistenti di volo e 306 lavoratori di terra.

Nei prossimi giorni i sindacati incontreranno i vertici aziendali per i primi passi di un negoziato che si preannuncia a dir poco impegnativo. Meridiana, che è controllata da Karim Aga Khan, il principe ismailita che mezzo secolo fa ha inventato il business turistico della Costa Smeralda, è in forte crisi ormai da anni. I tentativi di rilanciare il business si sono scontrati prima con la recessione, poi con l’offensiva delle compagnie low cost e infine con la formidabile concorrenza della nuova Alitalia, rimessa in piedi a spese dello Stato dalla cordata dei patrioti dei cieli.

Con il senno di poi si è rivelata ben poco azzeccata anche l’acquisizione di Eurofly. Grazie a questa operazione varata all’inizio del 2007, Meridiana puntava a inserirsi nel ricco mercato dei charter verso le mete turistiche della Grecia e dell’Oceano Indiano. Tre anni prima Eurofly era stata venduta in tutta fretta da Alitalia al fondo lussemburghese Spinnaker, che a sua volta l’ha poi girata alla compagnia di base a Olbia. Ma con la recessione alle porte che ha pesantemente colpito il settore delle vacanze, l’azienda appena acquisita non ha dato l’apporto sperato. Anzi. I conti sono andati in rosso e l’anno scorso è partita la giostra dell’ingegneria finanziaria.

In sostanza, le attività cosiddette aviation, cioè il trasporto aereo, di Meridiana sono state conferite alla Eurofly quotata in Borsa. Ne è nato un gruppo con circa un giro d’affari potenziale ben superiore ai 600 milioni, ma sono rimaste le perdite. Nel frattempo alla guida della società è approdato il nuovo amministratore delegato Chieli, con una lunga carriera alle spalle tutta in Alitalia. Dopo il crac, il manager non è stato ingaggiato dai nuovi proprietari ma è rimasto a collaborare con la procedura di liquidazione, da dove è infine approdato a Meridiana.

Nei primi nove mesi del 2010, ultimo dato disponibile, la compagnia dell’Aga Khan ha perso 16 milioni su circa 500 milioni di ricavi. Un risultato deludente, anche perchè l’anno scorso il traffico aereo ha ripreso vigore un po’ in tutto il mondo, dando fiato ai conti delle maggiori aziende del settore. Meridiana invece è rimasta ai margini e neppure l’aumento di capitale varato l’estate scorsa è bastato a finanziare un nuovo decollo. Per di più la Consob ha inserito la società nella lista nera dei titoli sottoposti a sorveglianza speciale per via dei bilanci a rischio dissesto. Intanto le quotazioni cadevano in picchiata: meno 50 per cento nell’ultimo anno tra scambi al lumicino.
Tutti i piani di rilancio hanno dovuto fare i conti con i debiti. Per mesi il gruppo ha negoziato nuovi prestiti con le banche e poco prima di Natale è stato siglato l’accordo con Intesa, Unicredit e Bnl per estendere fino al 2013 la linea di credito in scadenza per 15 milioni di euro, mentre Bnl e Unicredit hanno garantito un ulteriore finanziamento di 7,5 milioni.

Aerei pronti al decollo grazie al nuovo carburante cash? Macchè. Anzi, giusto un mese dopo, a gennaio, è arrivata la mazzata del nuovo piano industriale “lacrime e sangue”. Non ci sono alternative, hanno fatto capire i vertici aziendali. Tra l’altro, oltre ai licenziamenti, è previsto un drastico ridimensionamento della flotta, con la messa a terra di ben 9 aerei Md80 sui 17 della flotta attuale. Mentre verranno cedute all’esterno del gruppo le attività amministrative, di information technology e il call center. Il rischio concreto è che Meridiana si trasformi in una piccola compagnia low cost, sempre più lontana dalla Sardegna.

12 febbraio 2011
da
ilfattoquotidiano.it

martedì, marzo 08, 2011

Leghisti....


La Lega ottieme una festa lumbard
in cambio dei fondi all’Unità d’Italia

Lombardia, braccio di ferro in consiglio regionale. La ricorrenza
il 28 o 29 maggio, per celebrare la vittoria di Legnano

Milano - Do ut des. La Lombardia riesce ad approvare la legge sui 150 anni dell’Unità d’Italia, ma per firmare l’armistizio deve barattare con la Lega l’istituzione di una Festa e una bandiera regionale. Il fuoco amico nell’aula del Pirellone era iniziato già una settimana fa, con i consiglieri del Carroccio a bloccare a colpi di emendamenti (oltre duecento) il pacchetto di 1,3 milioni messi in campo dalla giunta Formigoni per celebrare l’anniversario. Ieri i leghisti hanno votato comunque contro il provvedimento, ma hanno cessato l’ostruzionismo dopo l’impegno del Pdl su festa e vessillo. E il braccio di ferro si è riaperto un minuto dopo l’ok alla legge. Perché ora un comitato tecnico dovrà riunirsi entro due settimane e realizzare in 90 giorni gli impegni presi con i leghisti. E il Pdl è pronto a prendersi la rivincita. Il capogruppo lumbard Stefano Galli ha chiesto infatti che la Festa della Lombardia cada il 28 maggio, giorno della battaglia di Legnano (e terra natia del Carroccio). E dopo aver polemizzato sulla chiusura degli uffici lombardi il 17 marzo, festa nazionale dei 150 anni, anticipa invece che «per celebrare la nostra regione non si dovrà lavorare». Leghisti pigliatutto? Almeno ci provano. È Renzo Bossi a riprendere la vecchia battaglia del papà-senatur e a firmare il progetto di legge perché la bandiera regionale sia bianca con la croce rossa, quella di San Giorgio che la tradizione vuole si trovasse sul pennone del Carroccio nella battaglia di Legnano nel XII secolo.
Il governatore Roberto Formigoni appoggia l’idea della festa, «in un Paese che vuole diventare federalista è giusto che ci sia una valorizzazione dei simboli sia nazionali che regionali». Il 29 maggio? «È una data che non mi dispiace - dichiara -. Ricordo che anche in una strofa dell’inno di Mameli è ricordata la battaglia di Legnano. Mi sembra la data migliore», mentre resta cauto sull’astensione dal lavoro, «una festa è una festa, si può celebrare in tanti modi. Il Consiglio regionale valuterà». Ma sarà che quest’anno il 29 maggio cadrebbe nel giorno degli eventuali ballottaggi, e il rischio è che diventi la giornata dell’orgoglio lumbard. Sembra che governatore e Pdl siano pronti a proporre una data alternativa. E dopo le pretese leghiste sul 17 marzo, «ora è chiaro che anche la festa lombarda sarà lavorativa» alza i paletti il consigliere del Popolo delle libertà Stefano Carugo. Che riporta probabilmente anche la versione formigoniana, quando dichiara «quantomeno bizzarra» la proposta di Bossi Jr: «La croce di San Giorgio è già la bandiera del Comune di Milano, oltretutto faccio notare che è pure la bandiera dell’Inter. Se istituiremo una bandiera della Regione dovrà essere bipartisan». Duro anche il Pd, il capogruppo lombardo Luca Gaffuri ribatte alla Lega: «Non siamo disponibili ad assumere vessilli di partito come simboli della Regione, ma abbiamo visto che comunque su questi temi la Lega è in netta minoranza».

Anche il capogruppo dell’Udc dichiara «assurdo» l’atteggiamento dei lumbard che «si dicono favorevoli alla Festa regionale e non a quella nazionale. Non credo che il modello di federalismo che hanno in mente sia pensato per unire come dicono». Fra le novità dell’ultimo momento l’approvazione di un emendamento dell’Idv che impegna la giunta a far suonare l’Inno di Mameli prima di ogni seduta dell’assemblea nel corso del 2011 e a «inviare una copia della Costituzione ai cittadini lombardi al compimento dei 18 anni». Un ordine del giorno impegna il Pirellone a distribuire nelle sedi territoriali bandiere tricolori per permettere ai cittadini di esporle il 17 marzo. Nonostante il malumore degli esponenti del Carroccio, arrivati in aula con le felpe della «Lombardia».

3 marzo 2011
da ilgiornale.it

Albergo alternativo a Berlino

da provare!!!!

Dormire a Berlino in un'opera d'arte
Il Propeller Island City Lodge non è un albergo
come tutti gli altri
: letti in mezzo alle stanze,
pavimenti inclinati e mobili pendenti dal soffitto



La maggior parte degli hotel, in genere, evapora dalla memoria poco dopo averli lasciati. Il Propeller Island City Lodge di Berlino no: garantito.

Più che un albergo in senso convenzionale, si tratta di una labirintica installazione, una vision machine, 31 camere originali e tutte diverse opera dell'artista tedesco Lars Stroschen, uno che alla ricerca estetica unisce la vocazione da locandiere. La sua creazione è un mix tra il Paese delle Meraviglie, il mercato di Porta Portese e la Biennale di Venezia, dove quasi incidentalmente sono finiti alcuni letti per dormire. Certo, ci sono stanze normali e anche piuttosto invitanti, ma allora non ha senso venire al Propeller Island. Bisogna provare le camere estreme, quelle dove il concetto di relax si fa piuttosto labile sfumando nello stupore o nel divertimento, fino allo smarrimento, alle vertigini o a un brivido lungo la spina dorsale.

La camera 11 ha il pavimento inclinato e il lettone in stile nonna sospeso in aria. La 15 ha la forma di un diamante ricoperto di specchi, per un effetto caleidoscopio adatto a soddisfare certe fantasie. I mobili della 23 pendono dal soffitto a testa in giù, come in un gioco di Gardaland. Il letto circolare della 25 è ciclabile: spingi sui pedali e quello ruota su se stesso. La 26 sembra la cella di un carcere, con tanto di tazza del water open air a due metri dal letto e buco nella parete. La 28 è stretta e totalmente rivestita di pelle verde e ricorda in modo inquietante la stanza imbottita di un manicomio

La 31, perfetta per gli emo e i vampiri urbani, mette a disposizione due confortevoli bare (ma c'è anche un letto normale nascosto sotto). La 43 permette di spiare i vicini attraverso uno specchio unidirezionale. In mezzo alla 42, battezzata Two Lions, troneggiano due gabbie, le cui applicazioni notturne lasciamo alla vostra immaginazione. Il non plus ultra.

I prezzi non sono irragionevoli, considerato che si alloggia in una specie di museo unico al mondo: si va da 79 euro a persona fino a 190 (la stanza delle gabbie), con un extra di 25 se si vuole cambiare sistemazione tra una notte e l'altra. Unico consiglio: scegliete con cura la stanza, prima di prenotare.

04 marzo 2011

Buona festa della donna

Sta vignetta nn fa onore a noi masculi, ma nn potevo nn postarla :D

lunedì, marzo 07, 2011

Compleanno del giorno

Uno dei suoi film preferiti è...

Basta che funzioni
di Woody Allen


trailer italiano:



AUGURI PAOLAZ!!!!

domenica, marzo 06, 2011

Nord Africa

"Republic: I like the sound of the word -- means people can live free, talk free, go or come, buy or sell, however they choose. Some words give you a deep feeling. Republic is one of those words that makes me tight in the throat--the same tightness a man gets when his baby takes his first step or his first baby shaves or makes his first sound like a man. Some words can give you a feeling that makes your heart warm. Republic is one of those words."
“John Wayne in "The Alamo"

Sperando sia il futuro!

Foto della settimana


Le 13 cime
15 maggio 2007


E' un momento di sosta durante la salita al Gran Zebrù (3851mt), nel Gruppo Ortles-Cevedale; di fronte a noi uno spettacolo immenso, con le cime della Punta Zufal, del Cevedale, del Pasquale e tutto l'arco delle tredici cime... La vetta è a pochi passi, peccato che nel poco tempo che abbiamo impiegato a raggiungerla, è errivata la bufera, con nebbia e neve, e dalla cima non abbiamo potuto ammirare il panorama a 360°.
Alessio