Gli uomini dovrebbero essere comunisti.
Se si mettono a fare gli individualisti tutto va storto. Quando se ne vanno per la loro strada finiscono per impantanarsi nel fango e quello sguazzare lo chiamano ricerca della propria via. Come comunisti avrebbero una strada comune, costruirebbero una società uguale per tutti, invece si dividono e sono terribilmente emotivi.
L'individualismo non si addice al maschio, ma non bisogna dirlo sennò poi se la prendono e non mettono più piede in casa. Restano in strada. Ecco come sono fatti gli uomini: sono così. Ognuno pensa che la propria strada sia eccezionale, anche se il deserto è segnato da migliaia di strade identiche sulle quali le famiglie finiscono stremate, le donne cadono lungo il tragitto, i bambini prendono coscienza di quale sfortuna sia avere un padre individualista. Su quelle strade ci sono rimaste intere generazioni, è stato inventato anche l'autostop, il viaggetto romantico, le canzoni sdolcinate, gli stivali consumati, le risposte a monosillabi alle domande fondamentali della vita, su quelle strade si è cominciato a vendere dischi di tango, cantanti che parlano sempre della stessa identica cosa, di partire, mondo boia, gli uomini entrano in quello spirito anche se stanno progettando un viaggio personalizzato dal divano al cesso. Non fai in tempo a farli vedere una foto a colori di una strada tra i canyon che già hanno uno stivale fuori dalla porta.
Il senso originario della strada era permettere di spostarsi facilmente da un luogo all'altro. La strada non è stata inventata per camminarci senza meta col berretto a visiera di traverso. Si dovrebbe presumere che i maschi lo sappiano, visto che sono stati loro a costruire la strada. Probabilmente andò così, quando la prima strada fu ultimata si tirò a sorte chi sarebbe stato il primo della banda a percorrerla, e da solo. Non in gruppo, ovviamente no: da solo. Gli altri uomini si arrampicarono in cima al canyon per ritrarre l'immagine di quell'individuo solitario, e fu così che nacque la prima rappresentazione del mondo della solitudine. La solitudine l'hanno inventata i maschi, non le donne, i cani o i bambini, che poi sono quelli che devono sopportarla.
(Colpi al cuore, di Kari Hotakainen)