venerdì, aprile 17, 2009

A PROPOSITO DI SANTORO E L'ABRUZZO...

Da "Il giornale" a firma di Mario Giordano... (è quello con la voce da donna?!?!?!?!)

"Caro Santoro, anzi caro onorevole, visto che m’ha chiesto di chiamarla così, so bene che quando si è invitati nei salotti altrui non è buona educazione raccontare al mondo quel che ci si è detti. Ma siccome quel salotto era in diretta su Raidue in prima serata, davanti a svariati milioni di telespettatori, mi permetto di infrangere le regole. Non me ne vorrà. In fondo lei di regole infrante è un maestro. E, in effetti, dopo aver fatto a pezzi quelle della par condicio e del buon senso, l’altra sera ha definitivamente massacrato anche quelle del buon gusto e della civiltà. Missione compiuta, olé. Il suo ultimo Annozero, mi permetta, è stato uno spettacolo squallido, un atto di sciacallaggio ributtante, che non mette più la polemica sull’asse di ciò che è di sinistra o non di sinistra, ma di ciò che è civile e ciò che non lo è più. E mi chiedo se sia possibile che lei e i suoi sottopanza siate così accecati dall’odio e dalla faziosità da perdere non dico l’equilibrio politico, che quello l’avete già perso da tempo, ma anche il senso di umanità. E che non vi rendiate conto che tutto questo vi porta lontani dal Paese reale, dal sentimento diffuso di commozione e solidarietà, dall’Italia che si unisce di fronte alla sofferenza, per una volta provando a ragionare non per schemi di partito, ma secondo bisogni, urgenze e necessità. Provi a togliersi per una volta la giacchetta da europarlamentare, caro onorevole Santoro, provi a togliersi per una volta i paraocchi del katanga in servizio permanente effettivo. Vedrà che in Abruzzo c’è un’umanità dolente e dignitosa, lacerata e orgogliosa, che non chiede bandiere di partito né polemichette pretestuose. Chiede risposte concrete. Responsabilità. E serietà. Per una volta, proviamoci, anche noi, che abbiamo per le mani il bene prezioso dell’informazione. Proviamoci a togliere la maglietta di parte e a guardare la tragedia senza pensare a quel che ne potremmo guadagnare in termini di marchette politiche. Proviamo a essere seri. E lei che è un gran professionista lo sa: attaccare la Protezione civile per il ritardo nella consegna di una bottiglietta d’acqua (una! Su 27mila sfollati!), mentre ci sono le bare dei morti ancora aperte e i soccorritori che rischiano la vita fra le macerie, non è serio. Anzi, sarebbe perfino ridicolo, se non fosse tragico. Tragico per le vittime, innanzitutto. Ma tragico anche per lei, per la sua squadra avvilita nei bassifondi della polemica, per la sua professionalità ridotta a zerbino in nome dell’ideologia, per la sua umanità schiacciata sotto il peso dell’odio politico. In Abruzzo i soccorsi hanno funzionato. Lo sanno tutti, lo dicono tutti. I volontari sono stati eroici, hanno salvato decine di vite umane. Le tendopoli sono state operative in tempi record. Non c’è stato caos, non c’è stata disorganizzazione. Tutti gli osservatori, italiani e stranieri, di destra e di sinistra, hanno potuto notare che per la prima volta sul luogo della tragedia si è sentita forte e tempestiva la presenza dello Stato. Chissà perché gli unici che non se ne sono accorti sono stati i suoi inviati, poveri kamikaze spediti sul posto a cercare disperatamente di trasformare una efficiente opera di soccorso nella Caporetto di Bertolaso.Per altro, mi lasci dire, caro onorevole, evidentemente lei non è più il maestro di un tempo, l’esperienza a Bruxelles l’ha rammollita o gli allievi sono scarsi: ammetterà che hanno lavorato proprio male. La tesi si poteva argomentare in modo assai migliore, di voci contro, in quella situazione, se ne potevano raccogliere un’infinità. E loro, invece, gli sciagurati di Caporetto, che cosa le hanno portato in pasto? Una bottiglietta d’acqua consegnata in ritardo, lo sfogo di un medico chiaramente sfinito e poco altro. A guardare bene, tutte interviste forzate, con domande tranello, risposte indotte e montaggi con tagli spericolati. Poca roba, lo sa anche lei, chissà come li avrà sgridati nella solita riunione che fate il giorno dopo per esaminare, minuto per minuto, gli errori commessi in trasmissione. E che dirà allora di quei collegamenti con Ruotolo? Erano così noiosi... Ci voleva tanto a trovare qualcuno che dicesse «Bertolaso è un incapace» con efficace sintesi televisiva? Evidentemente nemmeno Ruotolo è più quello di una volta... Su, onorevole Santoro, sia sincero: in fondo portare in tv qualcuno che si lamenta contro la Protezione civile in mezzo a 27mila sfollati non è mica una missione complicata. Se vuole gliene troviamo altrettanti in cinque minuti anche qui nel centro di Milano, dove pure la gente non ha patito sulla sua pelle il terremoto. La scarsità delle testimonianze da voi raccolte è una conferma (se ce ne fosse bisogno) che la Protezione civile ha funzionato bene. Ma mi resta un dubbio: possibile che non abbiate incontrato nemmeno uno che ringraziava i soccorritori? Possibile che non vi sia venuto in mente di intervistare così, en passant, anche uno della Protezione civile? Non li avete trovati? Ruotolo è così bollito? Lei dice bene che non si può sventolare l’eroismo dei volontari come pretesto per non parlare dei problemi. Siamo d’accordo. Ma non si possono nemmeno sventolare i morti come pretesto per dire fregnacce. Voi, invece, l’avete fatto. Scientificamente. Per tutta la trasmissione. A cominciare da Ruotolo che esordisce lasciando microfono libero a un uomo esasperato che insulta le divise. E poi la bottiglietta d’acqua e altri lamenti. E poi la piccola teoria degli schizzi di fango. E poi la presidente della Provincia che se la prende con le istituzioni (e lei che cos’è signora, mi scusi?). E poi il suo sarcasmo, dottor Santoro, fra Kgb, caschi e altre cose che voleva mettersi in testa (a mettersi un po’ di buon senso, ci ha mai pensato?). E, infine, soprattutto la ciliegina sulla monnezza, cioè le spaventose vignette di Vauro, dove si ironizzava sulla cubatura dei cimiteri, l’ampliamento edilizio delle bare e, ancora, la ridicolaggine dei soccorritori. Lasciamo da parte i malinconici dettagli: Travaglio che legge (per altro con inesattezze) verbali da questurino di provincia e il magistrato candidato De Magistris, investito ufficialmente del ruolo di censore dei furbetti (avete capito bene: il furbetto dei Valori eletto a simbolo di censore dei furbetti, che è un po’ come fare tenere ad Adriano un corso contro l’alcolismo). Lasciamo da parte i malinconici dettagli, non restano che le fregnacce. E che sono fregnacce lo sa anche lei, caro onorevole Santoro. Per tutta la settimana, nei colloqui con i suoi collaboratori, mi è stato detto che trovava sciocco insistere sulla prevedibilità dei terremoti, sulla cassandra Giuliani, sulla questione dell’emergenza, perché il vero problema è quello edilizio. Sacrosanto. Il vero problema è che in Italia ci sono 7 milioni di case a rischio, di cui 80mila sono edifici pubblici. Il vero problema è quell’ospedale dell’Aquila inaugurato nel 2000, dopo vent’anni di lavori, e che ora è inagibile. Il vero problema è il decreto del 2004 che prevedeva costruzioni antisismiche e che è sempre stato rinviato. Il vero problema è che occorre una grande opera di rottamazione edilizia e di ricostruzione. Questo è il punto. Voi lo sapevate benissimo. Dietro le quinte se ne conveniva. E allora perché, invece, avete messo in scena solo un vergognoso processo alla Protezione civile? Forse perché il problema delle case costruite male non può essere addossato in nessun modo a Berlusconi? Forse perché vi siete accorti che, anzi, il piano casa appena varato andava proprio nella direzione dell’auspicato rinnovamento edilizio? Forse perché il ritardo delle norme antisismiche non è colpa di un sottosegretario del vituperato centrodestra, ma di una cultura del Paese che riguarda tutti? Forse perché il primo a firmare quel rinvio è stato proprio Antonio Di Pietro, nume tutelare del furbetto anti-furbetti De Magistris? Dev’essere così, è chiaro. Ma il risultato è vergognoso. Noi speravamo di parlare dei problemi seri. Su questo giornale l’abbiamo fatto, fin dal primo giorno, senza nascondere nulla, con dati e cifre, denunce e accuse fondate su abusi e inadempienze nelle costruzioni. Voi invece avete preferito affidarvi alle beghe da cortile, avete ritirato fuori la madonna del radon, l’autodidatta Giuliani, avete mestato nel torbido raccolto sul fondo della disperazione con un unico scopo: mettere nel frullatore chi da cinque giorni lavora, rischiando la vita e senza risparmiare energia, per ridare speranza all’Abruzzo. Mi chiedo perché, caro onorevole Santoro. Mi chiedo a che serva. Visto che all’inizio della trasmissione faceva nobilmente appello al Paese che vogliamo lasciare ai nostri figli, ecco, le chiedo se davvero lei vuole lasciare ai suoi figli un Paese così, in cui nemmeno di fronte a 290 morti si trova la forza di mettere da parte i biechi interessi della politica di giornata. Se davvero vuole lasciare ai suoi figli un Paese in cui si irridono i volontari, magari solo perché vestono una divisa (si capisce la divisa non fa chic come l’orecchino e il jeans strappato...). Se davvero vuole lasciare ai suoi figli un Paese in cui di fronte all’emergenza ci si continui a sentire uomini di parte prima che uomini. Avevamo avuto una speranza nei giorni scorsi. Avevamo visto un clima diverso. Avevamo trovato commenti per una volta sensati a destra e a sinistra, avevamo trovato persone capaci di capire che il dolore e la sofferenza, pensi un po’ Santoro, contano persino più dell’essere berlusconiani o antiberlusconiani. Avevamo sperato che di qui potesse nascere un’Italia più civile. Avevamo sperato. Poi sono arrivati Vauro, le vignette e la sua bottiglietta d’acqua. Che meschinità."

17 commenti:

PIZ ha detto...

Citazioni di Mario Giordano,
grande persona e maestro di vita:

"Fede ha creato l'informazione qua dentro e gli siamo tutti riconoscenti."

"Io sono più simile a Feltri. Anche lui ha delle idee che esprime di volta in volta, a volte sembra leghista, a volte fascista, a volte anarchico."

E a proposito de Il Giornale:

"Il Giornale[1] è un quotidiano di Milano che fu fondato da Indro Montanelli nel 1974, con il successivo ingresso nella proprietà editoriale, quattro anni dopo, di Silvio Berlusconi, allora imprenditore e non attivo in politica, che ne acquisì il 30%, incrementando il controllo fino all'82% negli anni novanta."

"L'attuale linea editoriale del Giornale è di aperto appoggio alla politica di Berlusconi. A partire da giugno 2007, ogni venerdì, in abbinamento con il quotidiano, viene allegato il periodico "il Giornale della Libertà", organo ufficiale dei Circoli delle libertà guidati da Michela Vittoria Brambilla."

Marco ha detto...

Generalmente non do molto peso a quello che dice Giordano (ricordo che lui è il "padre" d Studio Aperto in versione "Tgcultura:concentriamoci su cani,gatti,tette&culi"), ma stavolta non si può non condividere.
Chiunque abbia visto Anno Zero è rimasto per lo meno schifato: per questa tragedia si può attacare un sacco di gente, ma prendersela coi soccorsi solo per fare notizia... ma stiamo scherzando?!?!?!?!?

ANNABET ha detto...

Al di là della firma dell'articolo, mi sembra che quello che c'è scritto sia equilibrato, sensato e facilmente condivisibile.
Ora quando parlano del terremoto alla tele tendo a cambiare canale perchè sento un sacco di gente che parla solo perchè ha una bocca, nonostante non sia competente in materia...
L'ultima cosa che ho sentito è che un palazzo di 5 piani è crollato perchè nell'interrato aveva pilastri 30x60 e non 80x80 come dovrebbe essere per un palazzo di 5 piani... Sono rimasta senza parole...
Il problema è che la gente ci crede!!!
Poi ognuno ha le sue opinioni, personalmente Santoro proprio non lo sopporto!!! E preferisco leggere "Libero" o "Il giornale" rispetto all'"Unità" o "Il riformista"... Libertà di stampa e di pensiero.

CECO ha detto...

Premetto che non questo Santoro è molte volte l'alter ego di Fede, non guardo mai annozero e che le polemiche sulla trasmissione sono più che fondate, però:

-l'astio contro Santoro ha radici ben più profonde e questa è una buonissima occasione per farlo fuori a furor di popolo.
A prescindere da santoro, noto come a volte si faccia terra bruciata attorno alle trasmissioni un po scomode (vedi report).Libertà di stampa e di pensiero finchè non rompono i maroni.


-dopo la solidarietà verso i terremotati e al ringraziomanto agli eroi dei soccorsi parecchie teste dovranno cadere...e una buona stampa che vigili serve...magari senza fare la caccia al colpevole (tipo gli elenchi di nomi che si vedono in prima pagina sul giornale e su Libero)

-siamo in italia e tutte le disgrazie precedenti sono finite a tarallucci e vino e la ricostruzione, se mai è stata completata è stato un business.

-le ultime promesse di silvio sulla ricostruzione del Molise sono sotto gli occhi di tutti.

- Giordano ha ragione nel merito della trasmissione, ma in quanto a professionalità non ha molto da insegnare.

-chiedo al vex di interpellare severgnini a proposito

PIZ ha detto...

Mettiamola cosí...
Un pó di coerenza!!!
É che se io facessi la predica o prendessi per il culo uno che balbetta, o il Ceco uno senza capelli, o Ciccio uno che mostra la riga del culo ogni volta che si piega!
Diciamo che la linea editoriale sembra dettata!

Marco ha detto...

Ceco, non puoi metter sullo stesso livello Anno Zero e Report: Anno Zero è una delle tante trasmissioni (tipo Ballarò, Exit, ecc,) in cui si fa dibattito (quasi sempre fine a se stesso) invitando gente dei 2 schieramenti che parla di aria fritta insultandosi un po'.
Report al contrario cerca di far indagini giornalistiche e portar alla luce situazioni problematiche.
Sono d'accordissimo con te che dopo la prima fase di solidarietà&commozione serve una buona stampa che vigili: il problema è che Santoro non ha fatto affatto buona stampa!Probabilmente in passato era un signor giornalista, ora invece sembra quasi agisca per "vendicar" ciò che gli hanno fatto.

Ora si spera che da sto tragedia si impari qualcosa. Dopo il terremoto dell'Irpinia e la totale disorganizzazione dei soccorsi è stata creata la Protezione Civile.
Speriamo che dopo la "distruzione" dell'Aquila si capisca l'importanza del costruire in modo idoneo almeno nelle zone a maggior rischio sismico. Ora sembra scontato per tutti, ma l'importante è che lo sia anche tra 6mesi o 6anni...
Intanto già si parla del rischio che gli appalti della ricostruzione porteranno la mafia anche in Abruzzo (dove in teoria ora nn c'è). Cominciom bè!

CECO ha detto...

lungi da me paragonare santoro a report...ho detto che anche report in passato ha avuto forti casini e qualcuno voleva farla tacere...ed è appunto una trasmissione scomoda...in italia la tendenza è questa.
sintesi mio pensiero:
-l'attuale santoro mi sta sulle balle
-giordano mi sta sulle balle

-speriamo ci sia serietà da parte di tutti, in Primis il bel silvio

gigì ha detto...

E non solo in passato! La Rai ha aperto un'istruttoria contro la recente puntata di Report sulla social card... Pare che Tremonti non fosse soddisfattissimo!

PIZ ha detto...

A proposito della mafia in Abruzzo...

Troppa sabbia nel cemento armato (si fa per dire). Stupore generale: chi l’avrebbe mai detto? In Abruzzo, poi, regione dotata di una classe politica così irreprensibile da aver avuto l’intera giunta arrestata nel ’93 (tutti assolti grazie all’abolizione del reato, tranne il presidente Salini, condannato per falso e dunque promosso deputato da FI e poi passato all’Udeur) e un altro governatore, Del Turco, arrestato l’anno scorso.

Ora i pm paventano infiltrazioni della camorra nella ricostruzione e il neogovernatore Chiodi s’indigna. Camorra in Abruzzo, ma quando mai? Bastava leggere un libro semiclandestino scritto da un ragazzo casalese, uscito tre anni fa. A pagina 236, nel capitolo «Cemento armato», il giovane scrittore scandisce il ritornello post-pasoliniano «Io lo so e ho le prove», poi butta lì: «Tutto nasce dal cemento, non esiste impero economico nel mezzogiorno che non veda il passaggio nelle costruzioni: appalti, cave, cemento, inerti, mattoni, impalcature, operai… So come è stata costruita mezza Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi e ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia… attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma… Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi…». Quel giovane scrittore si chiama Roberto Saviano. E il suo romanzo «Gomorra». Lo celebrano tutti. Purché, beninteso, nessuno lo legga.

PIZ ha detto...

Da Zorro di Travaglio del 16 aprile su L'Unitá...

Vex ha detto...

Boh Piz. Vigilare va bene, accertare le responsabilità anche,m adedicarsi alla caccia alle streghe come stanno facendo in Tv ultimamente mi dà sinceramente fastidio.
P.S. Lo sai che Del Turco è stato arrestato ma non ancora condannato vero? No perchè probabilmente sarà uno dei tanti innocenti che si è fatto un anno di carcere nella speranza che confessi. Ma siccome è stato socialista è colpevole a priori.

PIZ ha detto...

Il mio post era solo riferito all mafia in Abruzzo!
Non commento sulla Tv perché non la guardo da mesi, quindi non so!
Del Turco non é ancora stato condannato perché il processo finirá tra un secolo come al solito...
Ma da qui a dire che sará uno dei TANTI politici innocenti che si sono fatti del carcere per niente...
Anche perché non sono sicuro ma non mi pare sia in carcere...
Sopravviverá a casa sua in caso...

Vex ha detto...

Adesso no, è ai domiciliari o libero, ma dopo quasi un anno di detenzione preventiva. E un pò di tempo in isolamento... Un pò troppo per uno che è solo indagato.
Ma d'altronde i giudici schiaffano in carcere solo chi gli pare a loro.

PIZ ha detto...

O chi non si auto immunizza dalla legge!
Se l'han tenuto in carcere, e non mi scendera' una lacrima per questo, sara' solo perche' c'era il rischio che potesse inquinare le prove!
D'altronde e' indagato per una tangentina mica da ridere!

Vex ha detto...

E se viene assolto l'anno passato dietro le sbarre e l'umiliazione subita, glieli rimborsa lo Stato no? Come se qualche soldo possa ripagarti di una cosa del genere. Soprattutto sapendo che hai fatto più carcere di un criminale comune, condannato e pregiudcato. Ma d'altrronde il criminale comune (che poi in fondo è solo un povero cristo no?) non dà visbilità al Magistrato, il politico (che è sempre un farabutto per definizione) sì. A me sembra un sistema da Inquisizione più che da Stato di Diritto.

PIZ ha detto...

A me sembra che tanti pregiudicati siano in parlamento invece che ar gabbio!

gigì ha detto...

Io pure sono garantista. Mi preoccupano gli errori che rovinano vite, "intanto". Preoccupante, la penso come il Vex... No, Vex, non puoi cambiare idea adesso. No, Vex, la storia del povero Craxi no...

Per i magistrati invece secondo me funzione al contrario. Sono molto piu' prudenti con il potere. Rischio di ritorsione e molta visibilita' di un eventuale errore. Non succede niente se sbagli con l'uomo comune.

Per il resto:

Santoro in peggioramento,
ma speriamo che duri come voce "altra",

Travaglio mi casca su Giuliani (che e' uno scienziato, QUINDI affidabile (??)), ma subisco sempre (di piu') il fascino dell'uomo di rigore

Censura indifendibile (e vignette non oltraggiose, ma non dovrebbe nemmeno contare)

Il tutto, solo secondo me.