Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Pablo Neruda
5 commenti:
Nooo...Saretta...ci sei cascata anche tu...
...toccamoce li cooioooni...
mortacci che sfiga...
"Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo" Se la parcella non mi sta bene io lo rifiuto... faccio male? :-)
Ottimo Sara: legger è il primo passo, ma poi viene il difficile... bisogna metter in pratica!
Quindi d'ora in poi sono vietate "faccine", sbuffi, "che vita vuota che vuota vita", "nonnismo", ecc, ecc...
Forsaaaaaaaaaa!
ogni risposta "evasiva" trova una giustificazione solo dentro di noi...
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