"Lo stagno del diavolo",
l'ultima passione fra gli amanti del brivido
La vista dalla cima della cascata, così come l’esperienza, sono spettacolari: servono nervi d’acciaio, molta attenzione e chi pensa di dare una bracciata, lo faccia con molta cautela. Per la gran parte dell’anno, chiunque si avventurasse nello "stagno del diavolo" sarebbe rapidamente scaraventato nel vuoto, tra i flutti; ma quando arriva la stagione secca, il fiume Zambesi è abbastanza sicuro da permettere di poter sguazzare nel piccolo nel tratto d’acqua.
Le cascate Vittoria si estendono per oltre un chilometro tra lo Zambia e lo Zimbabwe. Le guide, che accompagnano i turisti più temerari li scortano fino a una delle due piscine naturali sul lato zambese, in una zona chiamata l’isola di Livingstone. Raggiungere lo "stagno del diavolo" non è facile: si deve camminare per 3 ore saltando da una roccia all’altra, facendo attenzione a non scivolare sulla superficie sdrucciolevole, cercando di non essere travolti dal flusso d’acqua. E poi l’esperienza è quella di una scossa di andrenalina.
La cascate Vittoria, considerate una delle sette meraviglie del mondo, furono rivelato all’Occidente nel 1855 dall’esploratore David Livingstone, che le ribattezzò dedicandole alla regina Vittoria.
23/4/2008
da la stampa.it
da la stampa.it
Vedere per credere... follia!
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