Il riflesso condizionato.
Editoriale di Ernesto Galli della Loggia
“La rimonta elettorale a cui si appresta Silvio Berlusconi è un’impresa forse disperata che egli affronterà adoperando tutti gli strumenti, si può essere sicuri. Ma forse dentro di sé l’ex premier conta soprattutto su qualcosa che non dipende da lui. Conta sull’aiuto dei suoi avversari: aiuto che ogni volta gli è puntualmente arrivato e che anche stavolta sembra sul punto di non mancare.
L’aiuto che consiste nel fare di Berlusconi stesso, della sua persona, il centro ossessivo della campagna elettorale, nel prendere ogni pretesto per metterlo sotto accusa, nel trasformare le elezioni in un giudizio di Dio sul Cavaliere. Magari con l’involontario fiancheggiamento di qualche Procura della Repubblica. Già in passato questo si è rivelato il modo migliore per galvanizzare l’uomo e quell’Italia che ne apprezza la ruvida personalità; fatta perlopiù di gente non sofisticata che di Ruby e delle «olgettine» se ne infischia pensando che l’Imu è ben più importante. Quell’Italia digiuna di Montesquieu che per esperienza secolare è portata ad avere della giustizia un’idea alquanto diversa da quella del professor Zagrebelsky, e alla quale non sembra poi tanto assurdo e riprovevole associare alle aule dei tribunali un sentimento come minimo di diffidenza”.
dal Corriere della sera
del 12 dicembre 2012
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