lunedì, giugno 22, 2009

Nuovo quartiere a Brescia

Ecco cosa sorgerà al posto degli ex Magazzini Generali
(la mega area tra via Corsica, via Dalmazia ed il DonBosco
)




Quartiere San Nazzaro - Ex Magazzini Generali


Lungo l’asse che farà da nuova porta alla città di Brescia (via Dalmazia), borghetto San Nazzaro (dal nome del vecchio paese/quartiere) sarà un nuovo fulcro importante, per la vita diurna e notturna della città, catalizzando l’interesse di bresciani e non.

Sulle ceneri del vecchio comparto dei magazzini generali, sorgerà infatti questa nuova grossa addizione, di cui partecipa al disegno generale due firme importanti nel cielo del firmamento architettonico: arch. Dante Benini di Milano, con passata formazione nello studio di Oscar Niemeyer a capo di un grosso studio di progettazione e Daniel Libeskind, famoso alle cronache per le proprie realizzazioni di cui i libri di storia dell’architettura raccolgono già qualche contributo.
Direttore d’orchestra l’ingegner Lamberto Cremonesi che già sta curando i disegni esecutivi per la nuova torre dell’editoriale bresciana sempre di Libeskind, a poche centinaia di metri in linea d’aria. Ad ascoltare questa nuova opera sarà la società “Nuovi Assetti Urbani”, promotrice dell’investimento di circa 120 milioni di euro (cifre 2006), con a capo il presidente Battista Albertani.


Numeri significativi di questo nuovo quartiere di residenziale/terziario sono i 120.000 mq di area di intervento per che ospiterà 2500 persone, la presenza di uffici e residenze distribuiti lungo stecche curvilinee e una torre di 13 piani. Servizi vari, tra cui tre ristoranti e un hotel da 120 stanze e un recupero significativo delle vecchie casere, patrimonio storico della città, che ha fatto dell’industria la propria bandiera.
Nel riassetto globale di Brescia, è questo un significativo tassello di miglioramento della qualità della vita cittadina.





Nuova sede del Comune: opposizione all'attacco

In commissione Urbanistica è stata discussa ieri pomeriggio la questione dei Magazzini generali

La scorsa settimana l'annuncio del sindaco e la prima discussione in commissione urbanistica, ieri un secondo passaggio in commissione, mercoledì prossimo un terzo passaggio e infine, venerdì 8 maggio, la discussione in consiglio comunale: prosegue a ritmo sostenuto l'iter di approvazione dell'atto di indirizzo che modifica volumetrie e destinazioni d'uso dell'area degli ex Magazzini Generali a est di via Dalmazia. Ieri, in commissione, l'assessore all'Urbanistica Paola Vilardi e il responsabile del settore del Comune Gianpiero Ribolla hanno spiegato alcuni dettagli tecnici dell'operazione tra Amministrazione e la società proprietaria dell'area Nau, Nuovi Assetti Urbani.
IN PRATICA, se da un lato «vengono confermati i principali obiettivi di carattere urbanistico» (riqualificazione di via Dalmazia, spazi aperti e mescolanza funzionale), a cambiare sono sostanzialmente le volumetrie. Il progetto, oramai accantonato, di sede unica della Provincia (15mila metri quadrati) diventa il progetto di sede unica degli uffici comunali (17mila metri quadrati). Il costo, stimato in circa 49 milioni di euro, sarà a carico della società Nau. In cambio, la società avrà la possibilità: di aumentare fino a 6.500 metri quadrati di superficie lorda disponibile gli spazi destinati a di attività commerciali (nel piano attuativo approvato in consiglio comunale nel novembre 2007 erano 4mila), con salto quindi anche della tipologia di vendita, ovvero l'entrata nella grande distribuzione; di aumentare l'edilizia residenziale libera di 10mila metri quadrati con incremento in altezza (fino a 12-13 piani) degli edifici già previsti; di localizzare fino a 13mila mq di superficie lorda disponibile con funzione terziaria e fino a 2mila mq di SLP destinata al commercio di vicinato, sulle aree in contiguità con il complesso degli uffici comunali.
NON SOLO I 9MILA metri quadrati di edilizia convenzionata previsti dal piano attuativo si trasformeranno in edilizia libera, ci sarà una diminuzione degli oneri di urbanizzazione l'edificio dell'ex Casere, che in origine avrebbe dovuto essere dato al Comune per farvi attività ricreative e aggregative, resterà invece di proprietà della Nau. Nell'atto di indirizzo discusso ieri, vi sono inoltre alcuni richiami ai possibili sviluppi futuri dell'area ovest di via Dalmazia, quella dell'ex Pietra.
Dal punto di vista formale, il passaggio in consiglio comunale l'otto maggio avverrà con l'approvazione definitiva del piano attuativo, accompagnato dall'atto di indirizzo e dall'atto di obbligo che dovrà sottoscrivere la Nau. L'assessore Vilardi e la maggioranza difendono la bontà dell'operazione.
Di diverso avviso, ieri, è sembrata l'opposizione, che pure un po' piange sé stessa per non avere approvato in modo definitivo il piano quando era al governo della città. Luciano Cantoni (Laura Castelletti sindaco) ha osservato che tra volumetrie in più per la società e volumetrie in meno per il Comune la partita è nell'ordine dei 40 mila metri quadrati. Aldo Boifava (Pd) ha definito di difficile comprensione «l'apertura su via Dalmazia» mentre il collega di partito Gianbattista Ferrari ha osservato che «il cuore dell'operazione» è l'accentramento in un unico polo del sistema dei servizi. E che, quindi, al di là del fatto che quando si parla di 30mila metri quadrati si sta parlando di «qualcosa come due torri di San Polo», su questioni di tale portata e di visioni della città ci vorrebbe una riflessione più profonda Riflessioni che saranno al centro del prossimo consiglio comunale.
NEL PROSSIMO DIBATTITO, potrebbe entrare anche la destinazione d'uso degli uffici comunali di via Marconi e piazza Repubblica, che nel progetto dovrebbero trasferirsi nella nuova sede.
30 aprile 2009
da bresciaoggi.it


Il Comune ha detto sì: nuova sede ai Magazzini

Venticinque voti a favore (la maggioranza compatta) e quattordici contrari. Il Consiglio comunale ha deciso: il Comune cittadino avrà una sede unica per i suoi uffici, e questa sorgerà nell'area degli ex Magazzini generali di via Dalmazia.

Il passaggio è stato salutato dal centrodestra come "un'occasione positiva, fatta nell'interesse dei cittadini e destinata a lasciare un segno forte sul futuro della città", e dalle opposizioni come "non supportata da alcun studio di utilità, e inserita in un disegno urbanistico che offre più punti interrogativi che risposte".

09 maggio 2009
da giornaledibrescia
.it

11 commenti:

l'insider ha detto...

Per maggiori informazioni e immagini contattatemi pure...
P.S. Ma il mio capo ti ha pagato per l'articolo??? Eheheheheheh

Guelfo ha detto...

Partendo dal presupposto che nel complesso il progetto mi piace nelle forme architettoniche, l'unico dubbio che secondo me andrebbe sollevato è il perchè la scorsa e la presente amministrazione abbiano trattato il comparto milano, l'area dei magazzini generali e l'ex sito pietra come tre aree completamente distinte quando nella realtà si sarebbe potuta dare dal punto di vista architettonico ed urbanistico un tocco di moderna uniformità ad una vastissima area della città, riprogettando l'accesso a sud del tessuto urbano...

...secondo me la politica ha peccato di poca lungimiranza...

...sugli scambiotti del tipo: i ti faccio la sede nuova se tu mi aumenti la volumetria...bisognerebbe conoscere l'esatta situazione degli accordi prima di poter dare un giudizio...

sul risultato beh che dire... ai posteri l'ardua sentenza!!

Marco ha detto...

Nessuno soldo entra nelle mie tasche: da sempre ho una insana passione per le cose che portano via tempo&energie, ma per cui non ne prendo neanche uno... dovevo far il gestionale, assoooooooooooooo! hehe!

Guelfo, la tua analisi non fa una piega. Il problema è sempre lo stesso: "politica" e "lungimiranza" non posso neanche stare nella stessa frase...

lu ha detto...

Mi piace il render e anche l'idea "demoliscierifai".
Se però questo sarà il nuovo centro di aggregazione per i giovani bresciani vorrà dire che finalmente si troverà posto facilmente al giamaicano o parcheggio comodo in piazzale arnaldo?
Questa si che è lungimiranza...! :-)

Giangi ha detto...

sul fatto che la città (come tante altre che crescono oggi) sia solo un insieme di quartieri poco armonizzati tra loro, nulla da eccepire...

Poi un giorno mi spiegheranno a chi vendono e/o chi riempirà tutti questi nuovi spazi a prezzi sicuramente impopolari...

lu ha detto...

Per armonizzare i quartieri tra loro ci vuole una visione urbanistica e politica d'insieme e lungimirante. Diciamo che sotto questo punto di vista siamo scarsini...
A chi li venderanno? Bella domanda, forse agli stessi che volevano comprare altre cattedrali nel deserto sorte (e che stanno sorgendo) in città?

Marco ha detto...

si sta parlando delle 3 torri per caso?

Guelfo ha detto...

...anche... credo....

in realtà oramai a BS c'è talmente tanto invenduto che non vedo il motivo di continuare a costruire...

a proposito di lungimiranza...Costruire terziario in periodo di crisi?!? ...Booooh!!!! forse sono io che non vedo così lontano...

lu ha detto...

Le 3 torri sembrano ancora vuote, non so perchè.
Dal punto di vista della destinazione terziario o residenziale ora poco cambia, qualcosa si deve costruire e anche di residenziale c'è parecchio invenduto, non solo in città ma anche in paesi tipo Lonato o Mazzano.
C'è anche da dire che da tempo però costruire serve a fare qualcosa che fare qualcos'altro a qualcun'altro... e qui mi fermo vista la nuova legge sulle responsabilità dei blogger :-)

fede ha detto...

Non condivido molto il discorso di omogenità/uniformità. Se si parla di soluzioni architettoniche simili e armonizzate tra loro, a mio avviso il bello di un contesto urbano è anche la differenza che si può notare da quartiere a quartiere, senza avere una omologazione di soluzioni. Se accadesse che la soluzione adottata si rivelasse errata nel tempo in termini di durabilità dei materiali o di fruibilità degli spazi o di capacità di sfruttamento delle aree e queste fossero concepite da un unico set di regole/principi, metà città sarebbe da rifare, con costi enormi. D'altro canto non vedo questa omogenità di soluzioni nemmeno in molti interventi che si stanno avanzando nel mondo. A milano stanno realizzando un tot di edifici alti, a firma di numerosi e importanti architetti, ma ognuno di essi sta presentando il proprio progetto in maniera slegata dagli altri, quasi a volersi confrontare. Lo studio a tavolino di aree urbane di larga scala non credo abbia mai avuto grandi successi e non sarebbe il primo fallimento qui a Brescia. San Polo era stato pensato in maniera complessiva e il nodo delle torri è ancora in ballo. Altro discorso è l'assetto urbanistico globale della città, ma quello è troppo grande per essere affrontato qui.
Altro discorso è la necessità di costruire ancora ed ancora ed ancora. Da un lato è un bene per noi nell'immediato, ma la lungimiranza del discorso politico è tutta da dimostare (vedi il paese vicino a dove abito, che ha un invenduto pauroso e nonostante tutto cambia ancora destinazione d'uso a numerosi terreni...do ut des)

Anonimo ha detto...

La lungimiranza di cui si parlava era essenzialmente quella di carattere urbanistico, la quale, a mio avviso, andrebbe poi a tutto vantaggio dei nuovi insediamenti. Una bella architettura può comunque risultare una cattedrale nel deserto!

Quello che volevo sottolineare è come nella visione d'insieme a mio avviso manchi un progetto urbanistico capace di mediare le esigenze di tutti e dare armonia all'insieme, razionalizzando gli spazi. Ciò non significa imporre o uniformare le diverse architetture, anzi, ben venga la diversità degli stili!!!
Una ventata di architettura targata 21° secolo fa solo bene a BS!!!

...secondo me urbanistica e architettura dovrebbero andare di pari passo!!! altrimenti anche il render più bello firmato dall'architetto più in voga non si trasformerà mai in una scelta vincente.

Ciò detto riconfermo che nelle forme architettoniche il progetto è davvero carino!!!

A proposito di San Polo secondo me è stata detta un'imprecisione... urbanisticamente il progetto è a tutt'oggi buono... Come quartiere San Polo funziona, e funziona meglio di tanti altri più glamour.. l'errore se mai è stato architettonico... 5 torri lì non c'entrano nulla oggi, figuriamoci negli anni '80!! Voler costruire palazzi da circa 50 metri in mezzo a case da 2-3 piani forse non è stata un'ideona... o forse solo non ha funzionato!
La base comunque era buona... un certo Le Corbusier (mica l'ultimo arrivato!) a Marsiglia alla fine degli anni '40 realizzò L'Unité d'Habitation... il principio era quello delle torri... case a misura d'uomo a costi contenuti...